martedì 14 giugno 2011

Piattaforma. Nel centro del mondo, di Michel Houellebecq

                                
Aumentai l'intensità dei baci. Lei venne di colpo, senza che me l'aspettassi, con un grande brivido di tutto il corpo.
"Vieni qui accanto a me... Mi sedetti sul divano. Lei si raggomitolò contro di me, poggiò la testa sulle mie cosce. "Quando ti ho chiesto cos'avessero in più di noi le thailan­desi, non hai risposto; ti sei limitato a mostrarmi l'intervista di un agente matrimoniale." 
"Che però diceva cose giustissime: molti uomini hanno paura delle donne moderne, perché in realtà vorrebbero sol­tanto una brava moglie capace di occuparsi dei figli e della ca­sa. E un antico sogno dell’uomo, ed è ancora attualissimo, ma in Occidente è diventato quasi impossibile confessarlo; ecco perché poi vanno a sposarsi le asiatiche." 
"Lo so..." Valérie rifletté un istante. "Però tu non sei così; per esempio, il fatto che io abbia un lavoro di grande respon­sabilità e uno stipendio alto non mi sembra che ti crei pro­blemi o che ti faccia paura. Eppure sei la stessa persona che invece di abbordarmi ha preferito andarsene in un salone per massaggi. E questo che non riesco a capire. Cosa hanno in più quelle ragazze? Fanno davvero l'amore meglio di noi?" 
Su quelle ultime parole la voce le si era leggermente incri­nata; ero molto colpito, mi ci volle quasi un minuto prima di riuscire a rispondere. "Valérie," riuscii finalmente a dire, "io non ho mai conosciuto una donna capace di fare l'amore co­me lo fai tu; il piacere che sei riuscita a darmi in queste ore è quasi incredibile." Tacqui un istante, poi aggiunsi: "Tu non puoi rendertene conto, ma devi credermi se ti dico che sei un'eccezione. Oggi come oggi sono rarissime le donne in gra­do di provare piacere e disposte a darne. Ormai sedurre e fa­re sesso con una donna che non si conosce è quasi esclusiva­mente fonte di problemi e frustrazioni. Se si pensa al livello delle conversazioni che bisogna subire per portarsi a letto una ragazza, e se si pensa che nella maggior parte dei casi la sud­detta ragazza si rivelerà una pessima amante, decisa a spac­carti i coglioni coi suoi problemi e ad attaccarti bottoni infi­niti sui suoi ex amichetti — facendoti capire, per inciso, che non sei proprio all'altezza — e che ti toccherà per forza passa­re con lei quantomeno il resto della notte... be', credo che a quel punto non ci sia molto da stupirsi se tanti uomini pre­feriscono togliersi il pensiero sganciando una piccola somma. Appena hanno un minimo di età e di esperienza, gli uomini preferiscono evitare l'amore; trovano molto più semplice an­dare a puttane. Ovviamente non mi riferisco alle puttane oc­cidentali, con quelle non vale proprio la pena, sono degli au­tentici relitti umani; ma non tutti possono permettersi di an­dare a puttane in giro per il mondo, anche perché non ne avrebbero il tempo, costretti come sono a massacrarsi di la­voro. Quindi finisce che la maggior parte di loro non fa nien­te; e alcuni, invece, ogni tanto si concedono un po' di turi­smo sessuale. E posso garantirti che si tratta dei più fortuna­ti: fare sesso con una puttana è comunque instaurare un mi­nimo di contatto umano. Perché poi ci sono quelli che tro­vano più semplice masturbarsi su Internet, o guardare video porno. Una volta che l'uccello ha sputato il suo schizzetto, si sentono in pace con se stessi." 
"Capisco..." disse lei dopo un lungo silenzio "Capisco quello che vuoi dire. E. non pensi che uomini e donne possa­no cambiare?" 
"No, non credo che le cose possano tornare indietro. Quel­lo che succederà, probabilmente, è che le donne diventeran­no sempre più simili agli uomini; per il momento, comun­que, hanno ancora la fissa della seduzione; invece agli uomini non gliene frega niente di sedurre, vogliono soprattutto scopare. La seduzione è importante solo per i maschi privi di una vita professionale eccitante o di altre forme di interesse. Ma prima o poi, con l'aumentare dell'attaccamento alla vita professionale, anche le donne finiranno per trovare più sem­plice pagare per scopare; e anche loro si dedicheranno al tu­rismo sessuale. Le donne sanno adattarsi ai valori maschili; certe volte devono sforzarsi, ma sono perfettamente in grado di farlo, è storicamente provato." 
"Sicché, in generale, siamo messi piuttosto male." "Molto male," dissi, con cupa soddisfazione. 
"E allora tu e io abbiamo avuto fortuna." 
"La fortuna ce l'ho avuta io incontrandoti." 
"Anch'io..." disse lei guardandomi negli occhi. "Anch'io ho avuto fortuna. Gli uomini che conosco sono una vera ca­tastrofe; non ce n'è più nemmeno uno che creda davvero nel rapporto amoroso, sicché si mettono a fare delle gran storie sull'amicizia, sulla complicità, su tutte queste stronzate che non significano assolutamente niente. Pensa, sono arrivata a un punto tale che non riesco più a sopportare la parola ami­cizia, mi saltano i nervi ogni volta che la sento. Oppure ci so­no gli altri, quelli che si sposano, quelli che si accasano più presto che possono e che poi pensano solo ed esclusivamente al lavoro. Tu non fai parte dì questa categoria, ovviamente, ma appena ti ho visto ho capito che non facevi parte neanche dell'altra, che non mi avresti mai parlato di amicizia, che non saresti stato così volgare. Ho sperato subito che saremmo an­dati a letto insieme, e che avremmo vissuto qualcosa di in­tenso; ma sapevo che poteva anche non succedere niente, an­zi, che era la cosa più probabile."


(tratto da "Piattaforma. Nel centro del mondo" di Michel Houellebecq - Bompiani 2003)

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