Nel 1968 il Sunday Times inglese bandisce un concorso che premia chi riuscirà a realizzare per la prima volta l'impresa di circumnavigare il mondo in solitario e, a differenza di Sir Chichester che nel 1967 fu il primo uomo a compierlo ma con uno sbarco in Australia, senza effettuare nessuno scalo. La competizione velica si chiama Golden Globe Race.
Questo straordinario documentario rilegge quell'epica sfida mettendo in primo piano la tragica storia di Donald Crowhurst, l'unico outsider del piccolo manipolo di esperti navigatori che presero parte alla gara. Crowhurst era il proprietario di una piccola fabbrica di componenti elettronici per la nautica e partecipò alla competizione, con un trimarano di sua ideazione, sia per dimostrare il suo reale valore come uomo sia per risolvere i problemi economici che lo assillavano. Il film è meraviglioso perchè alterna con sapiente misura le interviste ai parenti dei navigatori (in special modo alla moglie e a uno dei quattro figli di Crowhurst) con le vere immagini di repertorio riprese dagli stessi partecipanti. E così, grazie a questo preziosissimo materiale, non c'è nessun filtro drammaturgico tra l'uomo e la sua solitudine nell'immenso oceano, tra Crowhurst e un'impresa più grande di lui. Un documentario toccante, emozionante nella sua narrazione. L'oceano diventa prima un avversario, poi un Dio intransigente, infine un testimone muto e compassionevole. I registi Louise Osmond e Jerry Rothwell con stile e pudore non partecipano emotivamente, non moralizzano sugli errori del navigatore inglese, ma riflettono sulla fragilità di un uomo solo davanti ad un'impresa titanica e che, nella sconfitta, si imbatte contro il suo avversario più temibile: se stesso. Come diceva Conrad: "il mare è uno specchio".
In quell'oceano oscuro in tempesta, in quel blu arcano e assoluto, ci ritroviamo insieme a Donald davanti all'infinito dell'orizzonte, davanti a mille quesiti senza risposta. Ed è impossibile riportare a casa il cuore asciutto e intatto.
I diari di Crowhurst |
Voto: 8
Luca Tanchis
se ti è piaciuto ti consiglio di vedere"Itinerario di un marinaio da leggenda" di bernard moitessier che partecipava a quella regata e pur avendo ormai vinto, quasi all'arrivo inverti' la rotta e continuo' a navigare per quasi un altro anno senza mai toccare terra
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