mercoledì 19 giugno 2013

Quella volta che Oprah Winfrey intervistò Cormac McCarthy


Martedì 5 gennaio 2007 Oprah Winfrey, conduttrice di uno dei più famosi e ambiti talk show d’America, è finalmente riuscita a intervistare lo scrittore Cormac McCarthy. Pubblichiamo la trascrizione quasi integrale del dialogo tra i due. 

Oprah Winfrey - Bene, ecco un’intervista che tutti avrebbero ritenuto impossibile. L’intervistato è una persona notoriamente riservata, che si rifiuta di parlare pubblicamente di sé o del suo lavoro. In quarant’anni di carriera ha concesso soltanto due interviste a giornali, e non si è mai lasciato intervistare alla televisione. Ma dopo avere letto “The Road” del leggendario Cormac McCarthy, mi sono detta: ora gli telefono. Ma tutti mi dicevano che non avrebbe mai accettato. Così l’ho chiamato e gli ho detto: “Signor McCarthy, sono Oprah Winfrey”. Lui ha risposto: “Oh, salve Oprah”. Io gli ho detto che avevo letto il suo libro e che volevo intervistarlo. Lui ha risposto che non l’avrebbe mai fatto. Gli ho parlato ancora per qualche minuto e poi gli ho rinnovato l’invito. Lui mi ha detto: “Va bene, ci penserò”. E io ho aggiunto: “Okay, ti do quarantotto ore e poi ti richiamo”. E quando l’ho richiamato mi ha detto che accettava. Dunque, prima che incontriate Cormac McCarthy, voglio raccontarvi qualcosa del suo capolavoro “The Road”. Chi lo ha letto, sa già che si tratta di un capolavoro. E’ una storia di sopravvivenza che si svolge in un’America post apocalittica. Provate a immaginarla. Beh, io non ci riuscivo, e proprio per questo ho deciso di leggere il libro. La lettura di questo libro farà cambiare profondamente il modo in cui guardate la vostra vita, ciò che è per voi più importante e la vostra idea del mondo in cui viviamo. Che cosa succede quando il peggiore incubo di un uomo diventa realtà? 

"Gli orologi si sono fermati alla 1:17, una lunga scia di luce e poi una serie di piccole scosse." (The Road)

Oprah Winfrey - “The Road” si svolge in un momento in cui la vita sulla terra è stata quasi completamente distrutta. Il sole è velato da un cielo perpetuamente grigio. Uno strato di fuliggine e di cenere copre ogni cosa. Nel mezzo di tutto ciò, un padre e il suo giovane figlio camminano lungo una strada. A ogni angolo si nasconde un incerto futuro. La sola missione del padre: fare in modo che suo figlio rimanga vivo. 

"Sapeva solo che il bambino era la sua garanzia. E disse: se lui non è la parola di Dio, allora Dio non ha mai parlato." (The Road)

Oprah Winfrey - Un ammonimento, una favola, una storia d’amore; “The Road” è un romanzo che vi terrà legati alla sedia dalla prima all’ultima pagina. Sì, proprio così. Quando Cormac McCarthy ha accettato di concedere questa intervista, gli ho detto che non sarebbe durata più di un’ora. Poi, prima che cambiasse idea, sono andata subito in New Mexico e l’ho incontrato nella sua casa lontana da casa, la biblioteca dell’Istituto di Santa Fé, un think-tank di persone intelligenti, dove McCarthy passa con piacere molto tempo.


Oprah Winfrey - Beh, devo dire che lei è proprio come nella foto pubblicata sul retro della copertina.

Cormac McCarthy - Sì; non so se sia un bene o un male.

Oprah Winfrey - E’ un bene.

Cormac McCarthy - Sì.

Oprah Winfrey - Grazie per avere accettato questa intervista.

Cormac McCarthy - E’ la prima volta per me.

Oprah Winfrey - Perché non l’ha fatto fino a ora?

Cormac McCarthy - Beh, non penso che sia una cosa buona per la propria testa. Voglio dire, se si passa molto tempo a pensare come scrivere un libro, probabilmente non si dovrebbe parlarne. Bisogna limitarsi a scriverlo.

Oprah Winfrey - Oh, davvero?

Cormac McCarthy - Sì, questa è la mia sensazione.

Oprah Winfrey - Non si tratta invece di una certa avversione nei confronti dei media e di altre cose del genere?

Cormac McCarthy - No, no, no.

Oprah Winfrey - Sicuro che sia proprio così?

Cormac McCarthy - Certo. Tu cammini sul tuo lato della strada e io sul mio.

Oprah Winfrey - Cormac McCarthy è considerato uno dei più grandi scrittori americani viventi. Nel corso degli ultimi quarant’anni McCarthy ha scritto dieci romanzi. Il suo best seller, “All the Pretty Horses” ha vinto il National Book Award e ne è stata fatta una riduzione cinematografica. Ha sempre saputo di essere uno scrittore? 

Cormac McCarthy - E’ difficile rispondere. Quando ero bambino avevo l’abitudine di scrivere. Quando poi sono diventato ragazzo, in realtà non facevo più nulla. 

Oprah Winfrey - Ha la passione della scrittura? Quando parlo agli studenti, dico di seguire la propria passione perché, indipendentemente da quello che ti porta, significa compiere la propria missione nella vita …

Cormac McCarthy - Certo.

Oprah Winfrey - Sta lì il premio, la ricompensa. Dunque avete passione?

Cormac McCarthy - Non so. La parola “passione” ha un suono da favola.

Oprah Winfrey - Mmm...

Cormac McCarthy - Mi piace quello che faccio.

Oprah Winfrey - Mmm …

Cormac McCarthy - Alcuni scrittori hanno detto che odiano scrivere. Era soltanto una fastidiosa scocciatura. Io non la penso certamente così. Talvolta è difficile. Hai in testa un’immagine perfetta, che non riesci mai a concretizzare ma continui sempre a provarci. Comunque, io penso che alla radice ci sia questa immagine interiore di qualcosa di assolutamente perfetto. E quest’immagine è il tuo faro, la tua guida. Ma non arriverai mai a destinazione. 

Oprah Winfrey - Mmm …

Cormac McCarthy - Eppure senza di essa, non si va da nessuna parte.

Oprah Winfrey - Quando inizia a scrivere un libro, parte da questa immagine?

Cormac McCarthy - Non è una cosa così consapevole.

Oprah Winfrey - Mmm …

Cormac McCarthy - Insomma, si ha sempre la speranza che oggi farai qualcosa di meglio di tutto quanto hai fatto finora.

Oprah Winfrey - Ecco la speranza.

Cormac McCarthy - E’ il segno di una hubris sfrenata?

Oprah Winfrey - No, è una cosa buona. Quindi scrive in modo metodico? Segue un preciso programma di lavoro?

Cormac McCarthy - No.

Oprah Winfrey - Allora scrive soltanto quando si sente ispirato?

Cormac McCarthy - Una volta, quando gli chiesero se scriveva tutti i giorni o solo quando era ispirato, Faulkner disse che scriveva soltanto quando era ispirato, ma si sentiva ispirato tutti i giorni. 

Oprah Winfrey - Mmm …

Cormac McCarthy - Alcune persone mi chiedono se costruisco a tavolino tutta la trama. La mia risposta è no. Significherebbe la morte. Voglio dire, non si può programmare tutto a tavolino.




Oprah Winfrey - “The Road” ha recentemente ricevuto il riconoscimento più prestigioso: il Premio Pulitzer per la Letteratura. Quando lo ha iniziato, sapeva già come sarebbe finito?

Cormac McCarthy - No, non ne avevo la minima idea.

Oprah Winfrey - Da dove nasce questo sogno apocalittico?

Cormac McCarthy - Beh, è interessante perché di solito non si sa da dove nasce un libro. C’è come una sorta di prurito che non si riesce a togliere. Circa quattro anni fa sono andato a El Paso con mio figlio John.

Oprah Winfrey - Ora lui ha otto anni?

Cormac McCarthy - Sì. Abbiamo preso una stanza nel vecchio albergo della città. Una notte, saranno state le due o le tre del mattino, mentre mio figlio dormiva, mi sono messo a guardare fuori dalla finestra e a osservare questa città: non si muoveva nulla e si sentiva in lontananza il solitario suono dei treni che arrivavano e ripartivano. Improvvisamente si è formata l’immagine di come potrebbe apparire questa città fra 50 o 100 cento anni. 

Oprah Winfrey - Mmm …

Cormac McCarthy - Mi è venuta quest’immagine di fuochi sulle colline e di una distruzione assoluta, e ho iniziato a pensare al mio piccolo bambino. Così mi sono messo a scrivere qualche pagina e tutto è finito lì. Poi, circa quattro anni dopo, in Irlanda, una mattina mi sono svegliato e mi sono accorto che non erano semplicemente alcune pagine di appunti. Erano un libro.
E questo libro parlava di quell’uomo e quel bambino.

Oprah Winfrey - Il libro è dedicato a John, il figlio di Cormac McCarthy. Si tratta di una storia d’amore per vostro figlio?

Cormac McCarthy - Sì, in un certo senso, sì. Ma, ciononostante, è in qualche modo imbarazzante. 

Oprah Winfrey - Vedo che è arrossito. Quando l’ho chiamata la prima volta e le ho detto che la gente voleva sapere come era nato questo libro, lei mi ha detto: “E’ ovvio. Perché questo libro è stato scritto praticamente a quattro mani con mio figlio”. 

Cormac McCarthy - Proprio così.

Oprah Winfrey - Se non avesse avuto suo figlio, questo libro non sarebbe stato scritto?

Cormac McCarthy - Esattamente. Non mi sarebbe mai venuto in mente di scrivere un libro su un padre e un figlio.

Oprah Winfrey - Che cosa significa essere padre in questo particolare momento della sua vita?

Cormac McCarthy - Penso che lo si apprezzi in modo più profondo. Quando si è più giovani è diverso; se si ha un figlio quando si è più anziani, invece, si viene risvegliati dal proprio sonno e si guardano le cose con un nuovo sguardo. Ti costringe a pensare al mondo. 

Oprah Winfrey - Mmm …

Cormac McCarthy - Sì. E io penso che sia una buona cosa.

Oprah Winfrey - A proposito, penso che “The Road” sia un perfetto regalo per la festa del papà. Racconta la storia di un padre e di un figlio alla fine del tempo, e del loro reciproco amore. Come vi ho già detto, McCarthy è uno scrittore al quale non piace stare sotto i riflettori. Ma ha accettato di rilasciarmi la sua prima intervista televisiva. L’ho incontrato nell’Istituto di Santa Fe, un luogo affascinante dove scienziati e scrittori riflettono sui misteri dell’universo. Mi parli di questo posto: perché le piace così tanto venire qui? 

Cormac McCarthy - Beh, è pieno di persone intelligenti che hanno cose molto interessanti da dire. E ci si diverte un mondo.

Oprah Winfrey - E lei preferisce trascorrere il tempo con gli scienziati. Preferisce gli scienziati agli scrittori?

Cormac McCarthy - Non conosco alcuno scrittore. 

Oprah Winfrey - Cormac McCarthy ha oggi 73 anni. E’ da sempre una persona estremamente riservata. E’ chiaro che si trova più a suo agio davanti a una vecchia macchina da scrivere Olivetti che davanti alle telecamere. In tutti i vostri libri che ho letto, da “Blood Meridian” a “No Country for Men”, le donne non hanno quasi nessuna parte di rilievo. E infatti molti l’hanno definito uno scrittore per uomini. Come mai le donne non hanno un ruolo attivo nelle trame dei vostri libri?

Cormac McCarthy - Le donne sono difficili. 

Oprah Winfrey - Mmm…

Cormac McCarthy - Non pretendo di capire le donne. Penso che gli uomini non sanno molto delle donne. Le trovano misteriose.

Oprah Winfrey - E’ ancora così anche per lei?

Cormac McCarthy - Sì. Anche se …

Oprah Winfrey - Dopo tre mogli, le donne sono ancora un mistero?

Cormac McCarthy - Sì, sono ancora un mistero.

Oprah Winfrey - Ho letto che una delle sue ex mogli ha detto che in certi periodi lei era molto povero, assolutamente senza un soldo; e i giornalisti le telefonavano dicendo che le avrebbero pagato 2.000 dollari e anche più per un’intervista, ma lei si rifiutava rispondendo che tutto ciò che conosceva lo aveva già messo per iscritto. 

Cormac McCarthy - Beh, ero molto occupato. Avevo altre cose da fare.

Oprah Winfrey - Occupato? Non le interessano le cose materiali?

Cormac McCarthy - No. Voglio dire, non è che non mi piacciano le cose materiali. Alcune sono molto belle. Ma vengono certamente dopo l’esigenza di vivere la tua vita facendo quello che vuoi fare. 

Oprah Winfrey - Mmm …

Cormac McCarthy - E ho sempre saputo che non volevo lavorare.

Oprah Winfrey - E come ci riesce? Piacerebbe a tutti saperlo.

Cormac McCarthy: Beh, bisogna impegnarsi.

Oprah Winfrey - Naturalmente.

Cormac McCarthy - Ma era la mia priorità numero uno …

Oprah Winfrey - Il fatto che non voleva avere un lavoro che l’avrebbe costretta a stare in ufficio dalle nove alle cinque?

Cormac McCarthy - Precisamente. Ho sempre pensato che si è qui una volta sola, che la vita è breve e che passare ogni giorno a fare quello che altri ti dicono di fare non è il modo giusto di vivere. E non ho nessun consiglio da dare su come farlo, tranne che se ci si impegna a fondo è probabile che ci si riesca. 

Oprah Winfrey - Perciò ha lavorato per non lavorare?

Cormac McCarthy - Proprio così. Questa è la priorità numero uno. 

Oprah Winfrey - E non avere denaro è stato un problema?

Cormac McCarthy - Beh, ero molto…

Oprah Winfrey - Perché è vero che era così povero che le è capitato di non poter pagare nemmeno un hotel da quaranta dollari al mese?

Cormac McCarthy - Sì.

Oprah Winfrey - Beh, questo significa essere davvero povero.

Cormac McCarthy - Quell’episodio è avvenuto a New Orleans… era una piccola stanza d’albergo…

Oprah Winfrey - Da soli 40 dollari al mese e lei non aveva nemmeno quelli.

Cormac McCarthy - Sì, e mi hanno buttato fuori. Allora ero molto ingenuo. Ero convinto che in un modo o nell’altro tutto sarebbe andato bene. Ed è stato proprio così. Sono sempre stato molto fortunato. Quando la situazione era particolarmente dura, succedeva sempre qualcosa di assolutamente imprevisto. 

Oprah Winfrey - Wow. E’ stupefacente. Ed è vero che una volta era talmente al verde da non potersi comprare nemmeno un dentrificio?

Cormac McCarthy - Sì. Vivevo in una baracca nel Tennessee e avevo finito il dentrificio. E un mattino sono andato all’ufficio postale per vedere se era arrivato qualcosa. E nella mia cassetta delle lettere c’era un dentrificio.

Oprah Winfrey - Un campione omaggio?

Cormac McCarthy - Già, un campione omaggio. Ma la mia vita è piena di episodi come questo. E’ sempre stato così: quando la situazione si faceva critica, succedeva sempre qualcosa. 

Oprah Winfrey - Ho anche letto una sua frase in cui dice che la cosa più importante per lei è avere cibo e scarpe.

Cormac McCarthy - Sì.

Oprah Winfrey - E penso che quando la si legge si pensa immediatamente a quello di cui si ha veramente bisogno nella vita. E lei sembra un uomo molto felice, che si accontenta di poche cose. 

Cormac McCarthy - Sì. Ma non si può fare a meno di cibo e scarpe. 

Oprah Winfrey - McCarthy dice che “The Road” è una storia semplice, che parla di un uomo e un bambino su una strada. Ma per me, ciò che rende straordinario questo libro è l’enorme potenza della sua semplicità. Sapremo mai quello che è realmente accaduto? I critici, e anche i suoi ammiratori, vi leggono ogni genere di cosa. Alcuni dicono che parla del viaggio spirituale dell’uomo sulla terra. E’ proprio così, oppure si tratta semplicemente di un uomo e un bambino che camminano lungo una strada?

Cormac McCarthy - A me piace pensare che si tratta soltanto dell’uomo e del bambino sulla strada. Ma ovviamente si possono trarre conclusioni di ogni genere dalla lettura del libro, a seconda dei propri gusti. Io penso che sia una storia semplice e diretta. 

Oprah Winfrey - E’ davvero interessante. Penso che se avessimo letto questo libro venti o venticinque anni fa, ci sarebbe sembrata una storia futuristica. Ma c’è qualcosa di reale. 

Cormac McCarthy - Beh, penso che dopo l’11 settembre la gente sia più preoccupata dai temi apocalittici. 

Oprah Winfrey - Mmm…

Cormac McCarthy - Non siamo abituati a questo… 

Oprah Winfrey - Cioè, non siamo abituati a vivere nella paura… 

Cormac McCarthy - No.

Oprah Winfrey - Allora, non siamo abituati a essere preoccupati e ansiosi per quello che succederà domani.

Cormac McCarthy - Appunto.

Oprah Winfrey - Che cosa vorreste che i lettori traessero da questo libro? 

Cormac McCarthy - Ecco, mi basterebbe che prendessero a cuore le cose e le persone e che apprezzassero maggiormente ciò che hanno. La vita è bella anche quando sembra brutta. E dovremmo apprezzarla di più. Dovremmo essere riconoscenti. Non so a chi, ma dobbiamo essere riconoscenti per ciò che abbiamo. 

Oprah Winfrey - Non si tratta per caso di Dio? 

Cormac McCarthy - Beh, dipende in quale giorno mi viene fatta questa domanda. Ma, certe volte, è bene pregare. Non credo che sia necessario avere un’idea precisa di cosa o chi sia Dio per poter pregare. 

Oprah Winfrey - Le importa che ora ha milioni di lettori mentre all’inizio ne aveva soltanto poche migliaia? 

Cormac McCarthy - In tutta onestà, devo rispondere di no. Voglio dire, fa piacere che la gente apprezzi il tuo libro. Ma quanto al numero, che importa? 

Oprah Winfrey - Beh, devo dire che lei è uno scrittore proprio speciale. 

Cormac McCarthy - Beh …

Oprah Winfrey - E’ stato un piacere incontrarla, e un onore intervistarla. 

Cormac McCarthy - Grazie mille. E’ stata molto gentile. 

Oprah Winfrey - Un vero onore. Lei è uno scrittore davvero speciale: leggete il libro se volete. Se non lo fate, bene lo stesso. Eccezionale!

Cormac McCarthy - Sì.

Oprah Winfrey - Mai sentito una cosa del genere prima d’ora. Ancora un grazie a Cormac McCarthy, a George West e a tutti gli altri membri dell’Istituto di Santa Fé.
                                     
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-"You have to carry the fire."
- "I don't know how to."
- "Yes, you do."
- "Is the fire real? The fire?"
- "Yes it is."
- "Where is it? I don't know where it is."
- "Yes you do. It's inside you. It always was there. I can see it."


(Cormac McCarthy, The Road)



(5 gennaio 2007, Oprah Winfrey Show)

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